TIPI DI PLASTOMAGNETI:
Tra i vari tipi di magneti, i plastomagneti sono i più recenti ed innovativi diffusi sul mercato dei magneti permanenti. Si dividono in due tipologie:
- Plastomagneti Iniettati (Injection Molded Magnets);
- Plastomagneti Compressi a freddo (Bonded Magnets).
PLASTOMAGNETI INIETTATI (Injection Molded Magnets):
Vengono realizzati tramite processo di stampaggio ad iniezione, miscelando le polveri magnetiche con polimeri sintetici (poliammidi).
I materiali realizzati con questa tecnologia sono:
- Plasto Ferrite Iniettata;
- Plasto Neodimio Iniettato;
- Plasto Samario Cobalto Iniettato.
Grazie al processo di stampaggio ad iniezione si possono ottenere forme complesse (come anelli con gole/denti, ruote dentate) di elevata precisione meccanica. Sono infatti molto utilizzati nel comparto della sensoristica (anche Automotive) per la realizzazione di sensori ABS, logometri, oppure motori elettrici miniaturizzati, etc.
È inoltre possibile effettuare il co-stampaggio con altri componenti così da ottenere sistemi semi-finiti, (es. rotori completi per motori elettrici o target per sensori di hall) e quindi semplificare o evitare ulteriori processi produttivi.
La massima temperatura di lavoro (Tw) varia in base al legante plastico che si decide di utilizzare:
- PA6: Tw +150°C
- PA12: Tw +120°C
- PPS: Tw +180°C
Di seguito un riassunto delle loro caratteristiche principali:



PLASTOMAGNETI COMPRESSI A FREDDO (Bonded Magnets):
Ottenuti tramite la compressione a freddo di polveri magnetiche e resine termoplastiche, sono i plastomagneti con le più elevate performance disponibili sul mercato.
Le versioni di materiale disponibili sono le seguenti:
- Plasto NdFeB Compresso (Bonded NdFeB);
- Plasto SmCo Compresso (Bonded SmCo).
Con i plastomagneti compressi a freddo si possono ottenere forme semi-complesse come anelli multipolari per la realizzazione di rotori per motori di piccola taglia, oppure di statori di motori DC sostituendo la ferrite e quindi ottimizzando pesi e dimensioni della parte statorica. Risultano molto utilizzati anche per la realizzazione di encoder magnetici o sensori rotativi in genere.
La possibilità di rivestimenti in resina epossidica o Parylene, permette di utilizzarli anche in applicazioni che prevedono il contatto diretto non prolungato con acqua o altri liquidi non corrosivi.
Di seguito un riassunto delle loro caratteristiche principali:


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